BlueTeam U19: intervista doppia a Sarris & El Negro!

Dopo il buon week-end con la Nazionale Under19 in quel di Pessac andiamo a sentire le sensazioni dei nostri portacolori, Alessandro e Samir.

Lo scorso Week-End la nostra Nazionale Under19 si è cimentata nel torneo di qualificazione ai campionati europei Under19, dopo la pesante sconfitta contro la Francia per 35-0, i nostri si sono rifatti aggiudicandosi il 3° posto battendo 12-7 l’Olanda; a fare parte della spedizione azzurra anche 2 Rhinos ossia il FS Alessandro Sarris classe 1998 e il DL Samir El Negro classe 1998.

Dopo un estenuante viaggio li abbiamo intervistati per sentire le loro sensazioni dopo l’avventura a Pessac

Come valuti la tua esperienza in questa due giorni con la Nazionale?
A: Sono stati 5/6 giorni molto intensi e stancanti, sia il viaggio d’andata che di ritorno sono stati una bella mazzata. L’alloggio non era dei migliori ma le strutture sportive ben tenute.
S: Ho dato il mio 110% con la nazionale in Francia e penso che sia andata bene vedendo che ho giocato da titolare LT.

Sensazioni sul futuro della Nazionale?
A: Grazie alla vittoria con l’Olanda la prossima nazionale potrà saltare le pre-qualificazioni ed entrare direttamente nella qualificazioni in una posizione più comoda
S: Vedendo che gioco da poco ho ancora molto da imparare, penso che il prossimo raduno che farò sarà ancora più forte. Credo che avremmo più tempo per allenarci sapendo che non dovremmo fare le qualificazioni contro la Spagna.

Quali sono stati gli aspetti più difficili da affrontare?
A: Bisognerebbe affrontare il problema tempo con più impegno, iniziare a organizzare i raduni prima e distribuirli meglio nei mesi
S: Il poco tempo a disposizione è stato lo svantaggio più duro da affrontare. Vedendo anche che sono stato chiamato il giorno prima della partenza avevo un giorno per imparare tutti gli schemi e sincronizzarmi col gruppo OL.

Cosa manca alla nazionale per colmare il gap con le altre
A: Secondo me questo gap c’è, ed è evidente, solo con la Francia (ovviamente parlando della squadre di qualificazione, non di quelle dell’europeo). La difesa di quest’anno era molto forte e, a parte qualche disattenzione, lo ha dimostrato in campo. L’attacco poteva fare meglio. Ovviamente il gap più grande che abbiamo con la Francia è la cultura, iniziano a giocare più giovani e giocano un football migliore rispetto al nostro, formando così atleti migliori.
S: Da quello che ho visto, alla nazionale manca un po’ di organizzazione e tempo per i raduni. Ho capito che una squadra, specialmente una Nazionale, ha bisogno di molto tempo per lavorare insieme a tutti i giocatori per creare una gruppo più forte ed omogenea.

Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
A: Torno a casa contento di aver partecipato. Ho imparato molto e ora sono un atleta più maturo.
S: Questa esperienza mi ha insegnato a n0n smettere di credere in quello che ami. Non ero stato scelto ne per la partita contro gli americani ne contro la Spagna, ma non sono stato pessimista, ho usato tutto questo come motivazione per migliorare e grazie a quello sono riuscito a giocare titolare contro la Francia ,a 17 anni, imparando sempre di più grazie ai miei compagni

11259812_679107305568010_6589474265841985948_n

Facebook
Twitter
LinkedIn
Telegram
Email