Rhinos Aquile 2014

Vittoria sofferta a Ferrara, come nella tradizione

Solo 3 punti, tre punti che danno ai Rhinos la seconda vittoria in campionato portando il record al pareggio (2-2), e come nella tradizione, i Rhinos con le Aquile soffrono sempre.

Con questa vittoria il conteggio sale 5-0 in favore dei milanesi sui ferraresi, sempre con distacchi risicati, 12-7 e 19-3 nel 1981, 14-0 e 14-8 nel 1982, e stavolta 12-9.

La gara è dominata ovviamente dalle difese, fatica l’offense milanese (priva tra gli altri di Luca Chirico in OL), ma fatica anche il quarteback USA delle Aquile a trovare spazi. Il primo quarto si conclude con uno 0-0 che lascia tutto in sospeso, in divenire, ed il divenire è il vantaggio delle Aquile con un touchdown pass di Treister per Mingozzi e conseguente trasformazione di De Marco: 7-0 e per i Rhinos è l’ennesima gara in salita (4 su 4).

Anche questa volta però i milanesi mettono il cuore oltre i limiti tecnici e con una perfetta esecuzione di Silva ecco che Gavazzi riceve e porta in touchdown la palla del possibile pareggio. La trasformazione però non è precisa e Pavlovic intercetta e riporta in end zone milanese il pallone, Rhinos che rimangono dietro, 9-6 per Ferrara all’intervallo, anche grazie ad un field goal sbagliato dagli estensi.

Nel terzo quarto ci pensa Kendial Lawrence a ribaltare il risultato, ma ancora una volta lo special team milanese non è efficace e lascia i punti sul terreno di gioco, però stavolta senza danni collaterali: 12-9 per Milano.

La partita da quel momento in avanti vive di episodi, penalità ed errori da parte di entrambi gli attacchi, con Ferrara che allo scadere ha l’ultima possibilità di riportarsi almeno in parità, con un field goal dalle 33 che però non va a destinazione.

Finisce la partita e i Rhinos tirano un sospiro di sollievo, non è stata facile ma alla fine è arrivata anche questa vittoria, importante, se non altro perchè dopo 4 giornate oltre ad aver riequilibrato il record in classifica, si è già raggiunto il numero di vittorie del campionato 2013 (2 appunto), sintomo che la squadra, seppur indebolita dalle molte partenze, ha le qualità per giocarsela con quasi tutte le avversarie, sperando (perchè no?) in un posto playoff.

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