Andrea Basso, Rhinos Milano, all'ingresso in campo

VII Trofeo Città di Milano: Rhinos – Gladiators 24 – 20

Comunque fosse andata sarebbe stata una festa, se poi Giove Pluvio si fosse preso una breve vacanza sarebbe stato meglio, fatto sta che i nuovi Rhinos (nuovi in tutti i sensi, anche nella divista total black con inserti arancioni) hanno esordito con una discreta prestazione, ed hanno presentato i nuovi stranieri al proprio pubblico.

Pubblico peraltro discreto con oltre 500 presenze nonostante il tempo inclemente, spettatori che però avranno sicuramente apprezzato l’impegno del team e la classe dei due stranieri, con Kendial Lawrence che si è calato nella parte del fratello gemello di Jason Butler, quando nel terzo quarto di gioco ha seminato il panico tra tutti (attaccanti e difensori insieme) percorrendo prima a destra e poi a sinistra una quarantina di yard per divincolarsi dalle marcature per poi involarsi in una corsa di 80 yard frenata dalla difesa svizzera a sole 5 yard dalla end zone.

Per il giocatore proveniente da Missouri comunque vanno a tabellino 3 touchdown (2 su corsa ed uno su ricezione) con 300 yards guadagnate.

Ottima la prova anche dell’altro straniero, il linebacker Tom Wort, che ha messo in cascina 15 placcaggi da solo e 6 in assist, arrivando molto spesso a mettere le mani sull’attaccante ancora prima che questi potesse superare la linea di scrimmage.

Buona prova complessiva comunque per tutto il team contro i Gladiators, squadra ostica e dotata di ottime individualità, che nonostante l’assenza del quarterback titolare ha saputo tenere aperto l’incontro fino alla fine.

Il risultato finale dice Rhinos 24, Gladiators 20, (Roccotiello e Lawrence) ma la partita ha offerto numerosi ed interessanti spunti di riflessione, come la buona prestazione del comparto dei linebacker, che dopo la partenza di due pedine importanti sembrava uno dei più a rischio, ed invece ha evidenziato non solo l’ottima prestazione di Wort (che praticamente sostituisce AJ Storms) ma anche la prova dei giovanissimi Andrea Basso, Marcello Elmi e Kevin Khay 62 anni in tre.

Buona la prova anche nel backfield offensivo con Luca Pileci e Marwan Bedrush, mentre è apparsa un po’ sottotono la prestazione delle linee, ma di fronte c’erano i giganti svizzeri, una squadra fisica che in Italia lotterebbe sicuramente per un posto nei playoff.

Soddisfatto a fine partita Alessandro Trabattoni, perchè nonostante gli errori, che ci possono stare in una prima uscita stagionale, ha visto notevoli miglioramenti, che fanno ben sperare per il campionato.

La serata si conclude con la consegna del trofeo, intitolato dal 2009 alla memoria di Stefano Del Curatolo, fatto dal Presidente De Paoli insieme al Adriana Del Curatolo, figlia del compianto fisioterapista.

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