Giovani Rhinos in America

Al mondo, è risaputo, nessuno gioca a football e nessuno insegna il football meglio degli americani che, d’altronde sono gli inventori del nostro sport. Per questo, una società attenta al settore giovanile come i Sampla Belting Rhinos Milano non può non essere orgogliosa nel segnalare che quattro suoi ragazzi, appartenenti alla formazione dell’Under-18, stanno trascorrendo, all’interno di un progetto di scambi scolastici, parte di quest’anno scolastico all’interno di licei americani.

Un’esperienza che, a parte la grandissima valenza formativa generale, permetterà ai ragazzi di allenarsi e magari giocare con le formazioni delle loro rispettive high school, e tornare poi in Italia con un bagaglio tecnico arricchito per contribuire al futuro della formazione neroarancio.
I ragazzi protagonisti di questa esperienza sono quattro: Luca Santoro, Ivan Gentile, Pietro Elmi e Carlo Gavazzi. Ne abbiamo raggiunti due via mail per farci raccontare le loro aspettative per quest’anno: Pietro Elmi (17 anni – ruolo quarterback) e Ivan Gentile (17, anni – ruolo defensive back).

Descrivete il programma di questa vostra esperienza negli USA
Pietro: “Studierò per sei mesi a Hopkinton, MA, a circa una quarantina di km da Boston. Ho scelto questa località perché è considerata la culla dello studio ed anche perchè ha uno stile molto vicino a quello europeo. Sono stato ammesso al 12th grade della Hopkinton High School dopo aver fornito i miei voti della scuola in Italia. Il 20 agosto ho iniziato i try-out nella squadra degli Hopkinton Hillers”.
Ivan: “Il 20 agosto sono partito per Baindbridge island, un’isoletta proprio difronte a Seattle (Washington), e starò li fino a conclusione dell’anno scolastico, più o meno verso la metà di giugno. La scuola che frequento è la Baindbridge high school- home of the spartans! Sono ospitato da una famiglia: la mia “host mom” ha dei nonni in liguria, ma non sa parlare italiano, il padre è il presidente di un’azienda di software, hanno anche un figlio della mia stessa età e una figlia due anni più grande di me. Oltre al mio ruolo di difensore, mi fanno allenare da ricevitore”.

Quali sono i vostri propositi per quest’esperienza e cosa vi aspettate da essa?
Pietro: “Vorrei giocare la carta di questa opportunità al massimo. Mi interessano le materie che in parte ho potuto scegliere sullo stile universitario anche se è una high school. Vorrei approfondire lo stile di studio americano e apprendere al meglio la lingua”.
Ivan: “Credo che sia un’opportunità che capita una volta nella vita… io sono riuscito a coglierla al volo e mia mamma e mio fratello hanno fatto dei sacrifici per riuscire a farla realizzare. Proprio per questo ho l’intenzione di sfruttare al meglio quest’anno; oltre alla scontata aspettativa di imparare la lingua, credo che un’esperienza del genere ti apra veramente la mente: un anno è una vita, e ,essendo da solo al di là dell’oceano, devo costruire da zero. In sintesi i buoni propositi sono dare il meglio di me in tutto quello che è possibile, e l’aspettativa è tornare più maturo scoprendo come gira il mondo fuori da Milano e dall’Italia”.

Cosa vi manca di più dell’Italia?
Pietro: “Mi manca forse un po’ tutto perchè nel mio Paese sto bene. Certamente qualche bisticcio con mio fratello, qualche rimprovero dei “miei”, gli amici e qualche buona spaghettata. Ma sapendo che questa esperienza ha una durata sono consapevole che al mio ritorno ritroverò tutto quello che ho lasciato e che potrò apprezzare”.
Ivan: “Mi mancano specialmente la mia famiglia e i miei amici”.

Giocherete nella squadra di football della vostra high school, quanto credete che questo vi aiuterà a crescere in questo sport, e quali sono i vostri obiettivi dal punto di vista sportivo, anche in vista del ritorno in Italia e ai Rhinos?
Pietro: I colori degli Hopkinton Hillers sono bianco (casco e pantaloni) e verde (maglia), anche se il cuore che mi batte è nero-arancione. Appena arrivato, ho parlato con l’head coach e gli ho presentato la mia squadra, descrivendogli tutti i successi e qualche sconfitta. Il calendario degli allenamenti e delle partite è molto più intenso che in Italia (5 allenamenti di 2:30h e una partita a settimana). Il mio “fratello” americano, Micheal, è già nella squadra e mi sta aiutando ad inserirmi e migliorare. Tutti si aspettano molto da me e io farò il possibile per imparare e portare ai Rhinos Milano quello che mi hanno insegnato. Al momento sono il terzo QB, ma gioco anche defensive back, qui tutti devono fare il doppio ruolo!”.
Ivan: “Entrare in squadra non è stato difficile, anche se non credo riuscirò a giocare qualche partita. Sono sicuro però che allenarmi negli States mi migliorerà tantissimo, ho proprio tanta voglia di mettermi alla prova con gli allenamenti della madre patria del football. Gli obbiettivi sono di sicuro migliorare la forma fisica e la tecnica di gioco, in modo da poter dare una mano in più ai Rhinos al mio rientro!”

Pietro hai da poco iniziato il campionato, impressioni ed emozioni?
“FRIDAY NIGHT!!! La mia prima partita in America, emozione molto forte da parte di tutta la scuola anche la mattina (tutti i 50 giocatori avevano le loro jersey verdi a scuola). La partita di football è l’evento più sentito in tutta la settimana scolastica. Il kickoff era previsto per le 7, quindi walkthrough dalle 4:45 alle 5 di gran parte degli schemi. Dalle 5 alle 5:30 ci si vestiva e ci si preparava alla partita. Ansia e concentrazione alle stelle. Pump-up song per motivarci e discorso del coach in stile film americano. Siamo entrati in campo esaltatissimi e molto determinati. Dopo riscaldamento e stretching in campo eravamo tutti in attesa del coin toss. Un pubblico mozzafiato… come spettatori superava di gran lunga il numero che solitamente assiste al derby milanese Rhinos-Seamen in serie A1. Ero impressionato!!! ad assistere e incitare la squadra c’erano le cheerleader e la banda musicale della scuola, entrambi fantastici, rendevano la partita molto più fenomenale di quello che era già. Premetto che abbiamo ottenuto una vittoria schiacciante contro Newton South per 35-0. Abbiamo dominato tutta la partita e ho avuto quindi l’occasione di poter entrare per un paio di azioni come QB. Esaltato dalla situazione e dalle molte persone che mi conoscono e mi incitavano dagli spalti, sono stato annunciato dal telecronista come il quarterback in maglia numero 1 proveniente dall’Italia Pietro Elmi! Sono entrato solo per un paio di handoff, ma sono lo stesso molto soddisfatto, mi sto allenato duramente e il mio impegno è stato premiato più volte, tanto che in pre season sono entrato spesso in campo come QB e anche come DB. Sono molto soddisfatto dei progressi che ho già fatto in tre settimane e spero di migliorare ancor di più. Sono appagato dallo sforzo che sto facendo e spero mi possa servire per quando tornerò ai Rhinos, voglio sfruttare al meglio queta esperienza per portare un gran vantaggio agli arancio-neri in visione delle prossime stagioni. La regular season qui si concluderà con la partita del thanksgiving (23 novembre). Ho quindi 2 mesi abbondanti ancora di football estremo in cui voglio migliorare fisicamente, ma anche mentalmente per questo sport a dir poco fantastico”.

Auguriamo ai nostri ragazzi un sincero in bocca al lupo, per questa esperienza che non dimenticheranno mai.

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