U21: finale con botto

Nella partita finale del campionato nazionale College, i Kobra Rhinos Milano ottengono la terza vittoria contro i pari età dei Crusaders Cagliari con un perentorio 50-14. Partita molto ben giocata dai milanesi e mai in discussione nel risultato. Attacco davvero sugli scudi e una difesa brava a contenere le corse degli avversari.

Il capo allenatore Vittorio Colombo alla vigilia aveva chiesto ai suoi ragazzi la massima concentrazione, la trasferta in terra sarda non andava presa sotto gamba. I padroni di casa in cerca del primo successo stagionale e i Rhinos senza alcuna speranza di “post season”, potevano essere situazioni psicologiche delicate da gestire. Ed invece la voglia di fare bene e di dimostrare il proprio valore ha prevalso.
L’attacco è partito subito forte sezionando più volte la secondaria dei cagliaritani apparsa spesso in affanno, complice anche la differenza di centimetri tra i ricevitori meneghini ed i difensori. Molto concentrato e bravo nelle letture Giovanni Silva (per lui a fine partita 5 TD pass) coadiuvato dalla notevole prestazione dei ricevitori, capaci di prendere palloni molto difficili.

La difesa di contro ha tenuto, mettendo pressione sulla linea di Cagliari e facendo fruttare i chili di differenza e la maggiore fisicità. Questo ha permesso di contenere l’attacco dei Crusaders, concedendo una sola meta, l’altra è arrivata su ritorno di kick off.
Era la partita finale in casacca arancio-nera dei 4 atleti in prestito dalla vicina società dei Blue Storms e i ragazzi hanno dato il massimo, giocando con una intensità incredibile. Questo è stato il loro regalo alla squadra con cui hanno condiviso 3 mesi di duro lavoro. Marco Colombo, Matteo Eisel, Alessio Lana e Alessio Villa: a questi ragazzi va il ringraziamento della società Rhinos.

Finisce dunque il campionato con un bilancio in pareggio 3 vinte e 3 perse, rimane il rammarico per la sfortunata partita contro i Daemons che ha precluso il passaggio del turno, ma la squadra di Brugherio ha meritato di più. Ottimo il lavoro svolto dal coaching staff che ha cresciuto e formato 26 ragazzi facendoli diventare una squadra in grado di scendere in campo, nonostante i molti rookie che si sono avvicinati a questa disciplina.

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