Ad Ancona va in scena la grande beffa per Milano. I Kobra Rhinos Milano in vantaggio di una meta a 40 secondi dalla fine vengono riacciuffati a tempo scaduto e nella conseguente trasformazione da 2 punti, i Dolphins rischiano il tutto per tutto e trovano la segnatura che li porta avanti 37-36.
Grande delusione per i lombardi, ma alla fine ha vinto la squadra che ci ha creduto fino alla fine. Ai Rhinos non sono bastate le prodezze di un Jason Butler, sempre più leader della squadra: ad Ancona è mancata la prestazione della difesa che non è riuscita (complice qualche assenza importante in linea) a mettere sotto pressione il quarterback avversario, Rocky Pentello che ha giocato visibilmente acciaccato per tutta la gara. La chiave del match sta tutta lì: nel giorno in cui l’attacco ha finalmente giocato una buona partita, la difesa non ha dato quella consistenza e pressione a cui ci aveva abituato. Un “pocket passer” come quello marchigiano non può essere lasciato libero di scegliere i suoi bersagli.
Primo quarto da dimenticare per i Rhinos con Ancona che va in vantaggio per 13-0, subito con una meta di Starks, ben imbeccato da Pentello, al primo gioco della partita. Nel secondo quarto è Milano a segnare 3 mete (una corsa di Butler, una ricezione di Catalano e un ritorno di Kick off sempre di Butler) e riportarsi sotto di un solo punto. Le due squadre vanno a riposo sul 23 a 22 per Ancona che si era trovata avanti per 20-6.
Nella ripresa, dopo un terzo quarto senza punti, avviene tutto nell’ultimo quarto. Davvero una bella partita per il pubblico che ha sfidato la prima giornata di sole dopo giorni di pioggia battente. Milano per la prima volta, grazie ad una bella corsa di Dylan Meier che esegue alla perfezione una finta di hand off per il solito Butler, varca intoccato la meta dei dorici portando in vantaggio i Rhinos. Risponde Ancona che non ci sta a perdere e si riporta in parità. A pochi secondi dalla fine è l’attacco milanese a segnare la meta del provvisorio vantaggio con Matteo Piccoli ben imbeccato da Meier. Tripudio della panchina e partita che sembra finita. Ma nell’ultimo drive con un solo time out rimasto e una manciata di secondi alla fine, Ancona inventa il drive della vita. I Dolphins con due passaggi entrano nella zona rossa dei Rhinos con 15 secondi alla fine. Il tempo per due azioni: un lancio incompleto (buonissima la copertura di David Roth, ottima la sua prestazione) e il completo del touchdown a tempo scaduto. Sul 35 a 36 per gli ospiti, Ancona gioca il tutto per tutto e prova la trasformazione da 2 punti. Ancora una volta la difesa di Milano non riesce a mettere pressione su Pentello che alla lunga trova nel traffico un ricevitore libero per la vittoria.
La classifica recita 3 sconfitte su altrettante partite per Milano. La squadra ad inizio campionato aveva altre velleità, ma ora molto umilmente ci si dovrà rimboccare le maniche e cercare di finire questo campionato nel modo più decoroso possibile. Ancora da incontrare (Bolzano a parte) le squadre pi forti del campionato, ma quello che si è visto ieri ad Ancona non è tutto da bocciare. Di sicuro ci sono molte cose da ritarare, ma si sono visti grossi progressi rispetto alla gara di esordio contro gli Hogs.