Intervista tripla: Della Vecchia, Arosio, Mascelli

Euforia in casa Rhinos dopo l’inizio positivo del campionato di IFL 2015. Per capire il lavoro in offseason dal quale è scaturita la vittoria contro i Giaguari, i miglioramenti rispetto al 2014 e le prospettive di crescita, abbiamo fatto un’intervista tripla a due giocatori della difesa, Giuseppe Della Vecchia (cornerback) e Mattia Arosio (linebacker),e all’halfback Emanuele Mascelli.

I Rhinos hanno iniziato l’annata 2015 con una vittoria, continuando il percorso positivo sul quale avevano chiuso il 2014. Coach Trabattoni, parlando dopo la gara, ha enfatizzato il lavoro che ha fatto la squadra durante l’offseason migliorando rispetto all’anno precedente. Cosa credete che sia maggiormente migliorato?

G: Credo che rispetto all’anno scorso l’organizzazione sia migliorata parecchio, soprattutto con l’arrivo di coach Bommarito che ha dato un qualcosa in più a livello tecnico-organizzativo. Ma del coach potrà parlare meglio Emanuele, che lavora con lui nell’attacco. In difesa ci siamo riorganizzati: l’anno scorso abbiamo fatto un anno di preparazione in cui abbiamo introdotto degli schemi nuovi, mentre quest’anno abbiamo integrato questi schemi con chiamate specifiche a seconda della situazione di gioco. Coach Nori ci ha dato più possibilità di adattamento in corsa.

M: E’ importante anche il fatto che durante questa offseason abbiamo avuto modo di amalgamarci maggiormente, i giocatori più giovani con quelli di maggiore esperienza, chi viene da Milano con chi viene da fuori. La difesa si è unita e si è compattata, e abbiamo formato un gruppo di giocatori e amici che si danno una mano sia in campo che fuori. Siamo diventati una grossa famiglia.

E: Come ha sottolineato Giuseppe, l’arrivo del coach americano significa molto, in particolare per la gestione delle linee. Abbiamo nuovi innesti sia nelle linee sia nel parco ricevitori, uomini d’esperienza, di personalità ma soprattutto di bravura individuale. Alla bravura si accompagna anche la capacità di amalgamarsi nel gruppo, anche perché se l’attacco non è molto unito non funziona. L’organizzazione, come precedentemente detto, è migliorata, a partire anche semplicemente dall’aggiunta di un allenamento specifico per parte dell’attacco, ulteriore rispetto a quelli con il resto della squadra. Questo è stato utilissimo, e in campo si è visto, anche per aumentare il felling con il quarterback americano. T.J. (Pryor, ndr) è bravissimo a leggere il gioco e a porsi come leader dell’attacco, per spingerci a fare la cosa giusta in ogni situazione. Ma vorrei dire due parole anche per Parker Orms, con il quale lavoro negli special team, anche lui una persona simpatica e sempre disponibile a dare consigli.  In sintesi, la qualità e la quantità degli allenamenti sono migliorate, gli americani sono stati delle ottime aggiunte, ed è stata migliorata anche la qualità della preparazione atletica.

Emanuele ha parlato di Parker Orms. Voi che siete suoi compagni nel reparto difensivo, cosa credete che offra l’americano a questo reparto?

G: Parker è un giocatore fantastico. Oltre a conoscere a menadito tutte le situazioni di gioco in campo, è veramente un’ottima persona: ti aiuta e ti sprona sempre, è davvero un ragazzo d’oro, sia dal punto di vista atletico che dal punto di vista umano. Averlo come compagno di difesa mi sta aprendo un mondo e mi sta facendo vedere alcuni dettagli nelle giocate ai quali prima non facevo caso,  e che adesso con Parker analizzo esattamente. E’ una bella sicurezza averlo alle spalle da linebacker, sai che c’è lui e ti puoi concentrare su cosa fare per fermare le corse o per  bloccare l’avversario.

L’altro reparto sul quale i Rhinos hanno lavorato moltissimo è stato, come abbiamo già avuto modo di dire più volte, la linea d’attacco. Emanuele, cosa è cambiato per un giocatore del backfield come te rispetto all’anno scorso?

E’ aumentata prima di tutto la fiducia nella linea, il che significa tanto, perché un giocatore può correre quanto vuole, però se vede che l’uomo davanti non blocca, sarà più restio. I nuovi arrivi sono giocatori di esperienza, in grado di amalgamare tutto il backfield e di eseguire i giochi prodotti dall’americano, il che non è roba da poco. Proprio per queste motivazioni, Vergani è stato nominato capitano dell’attacco.

Chiudiamo con due ultime domande. La prima ai giocatori della difesa: qual è l’obiettivo principale del reparto da ora fino alla fine della stagione?

G: Sicuramente bisognerà amalgamarsi sempre di più, concentrarsi partita dopo partita, far acquisire esperienza ai giocatori giovani, padroneggiare gli schemi. Ma la cosa più importante sarà essere uniti ed avere chiaro il proprio obiettivo.

Per finire, la domanda di rito. Quanto possono arrivare in alto, dopo la vittoria di Sabato, questi Rhinos?

G: Sicuramente puntare a un playoff.

M: Non dico niente, sono scaramantico.

E: Lascio ai coach definire l’obiettivo della stagione, il nostro obiettivo è solo dare il meglio partita dopo partita, e tutto quello che arriverà sarà una conseguenza del nostro lavoro.

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