Milano Cheers all'All-Star Game di Legadue: parla Benedetta Roncalli

Da anni presenti sulle sideline del Vigorelli per sostenere i Rhinos Milano, le cheerleader in neroarancio di Milano Cheers avranno un ruolo da protagonista nel prossimo All-Star Game di Legadue, domenica 3 gennaio a Vigevano. Per l’occasione, abbiamo parlato con Benedetta Roncalli, vicecapitano della squadra, la quale ci ha parlato dei programmi per il 2013, ma ci ha anche raccontato delle curiosità sulla sua esperienza sul palco di Miss Italia.

Ciao Benedetta, iniziamo con l’All-Star Game di domenica prossima. Che ruolo avrete in questa manifestazione?

Porteremo alcune nostre miniperformance e minishow, con i quali ci esibiremo durante l’intervallo, e durante i timeout intratterremo il pubblico con degli stunts (figure acrobatiche)

Quali sono i progetti di Milano Cheers per il 2013?

I nostri progetti sono tantissimi. Tra questi importantissimo è ovviamente l’appuntamento con le Final Eight di Coppa Italia di basket al Forum di Assago e, dal punto di vista agonistico, i campionati italiani di cheerleading, il 2 e 3 Marzo a Cervia. In questi campionati difenderemo il titolo italiano conquistato l’anno scorso nelle categorie di All-Girl Group Stunt e Game Time Cheer. Teniamo particolarmente a quest’ultima categoria perché si tratta di tifo vero, quello con cui sosteniamo i Rhinos ogni domenica, senza musica ma con cori, cartelli. E anche vincere l’altra categoria è stata un’emozione, visto che siamo state le prime in Italia a competere in All-Girl Group Stunt: dopo di noi ci hanno seguito tutte le altre squadre, ma siamo state le pioniere di questa specialità, che abbiamo portato anche agli Europei a Riccione nell’ultimo luglio.

Quanto è numeroso il vostro gruppo?

Siamo più di venti e cerchiamo di essere sempre presenti e affiatate ad ogni allenamento. Quello di essere tante è sempre stato un dato che ci ha caratterizzato rispetto alle altre squadre, ed anche questo contribuisce a fare una performance più bella.

 Parliamo un po’ di te. Prima di dedicarti al cheerleading, hai avuto un’esperienza a Miss Italia, vero?

Esatto. Ho vissuto questa folle avventura nel 2007. L’ho vissuta, credo, nel modo migliore possibile, e per un periodo comunque breve. Senza lo stress, ho colto solo il massimo del divertimento e il massimo della formazione che ti può dare un’esperienza simile:  mi è stata insegnata la presenza scenica, la postura, il prendersi cura di se stessi. Ma non ho speso in questa esperienza molte energie: a differenza di molte altre concorrenti che dedicano anni alla preparazione, io l’ho sempre vissuta come un gioco. E l’ho vissuta da sola, anche come sfida personale, andando alle selezioni da sola, con la mia macchina. Anche i miei genitori ignoravano che stessi partecipando a Miss Italia, e quando mi hanno vista sui giornali non l’hanno presa molto bene.

Cosa ti ha portato a fare cheer?

Io ho iniziato a fare cheerleading perché avevo voglia di provare un nuovo sport, dopo aver praticato a livello agonistico altre discipline come pattinaggio o danza. Ero stata contattata dal presidente della federazione per diventare coach, ma io volevo fare l’atleta e allora sono stata indirizzata alla squadra di Milano. Al primo allenamento ho conosciuto il nostro presidente, Alessia Barcella. Eravamo ancora poche, ma mi sono subito innamorata di questo sport e ho iniziato a farne pubblicità ovunque.

Cosa caratterizza e differenzia il cheerleading da un’esperienza come quella che tu hai vissuto a Miss Italia?

A differenza di qualsiasi esperienza individuale, inclusa quella di Miss Italia, niente come il cheerleading ti trasmette la sensazione di essere in famiglia che si prova all’interno della squadra. Una sensazione che non avrei mai pensato di provare in vita mia, avendo un carattere non tanto collaborativo: invece è bellissimo condividere con il resto della squadra fatica, sudore, successi e insuccessi.  La parte dell’esibizione davanti a un pubblico era già qualcosa che avevo provato, ma il condividerlo con una squadra è stata qualcosa di veramente nuovo e bello. Il nostro grande spirito di squadra si rispecchia nel motto di Milano Cheers: “Together we stay, together we fall. All for one and one for all”

Hai degli aneddoti o storielle divertenti riguardanti gli allenamenti o le partite?

Non me ne sovviene uno in particolare, ma in genere ci sono divertimento e risate ad ogni allenamento, anche per le cadute che magari sono tante. Ma appunto ne possiamo ridere perché grazie alla collaborazione e al gioco di squadra facciamo in modo che tutto si svolga in sicurezza e nessuna si faccia male.

Ci sono delle cheerleaders fidanzate con giocatori di football?

Molte squadre in Italia nascono da fidanzate dei giocatori e ragazze molto appassionate di football. La nostra squadra nasce in modo diverso,  principalmente grazie alla passione della nostra presidentessa. Quest’anno tra di noi ci sono delle fidanzate di giocatori, ma di giocatori di squadre avversarie ai Rhinos. In genere comunque noi ci siamo sempre integrate bene con i giocatori e c’è una bella sinergia con loro.

Hai un messaggio per i tifosi dei Rhinos per la prossima stagione?

Speriamo di ricevere in questo 2013 la stessa accoglienza che ci è stata riservata nell’anno scorso, e lo stesso interesse e affetto che ci è stato dimostrato durante il fundraising per gli Europei e le partite che abbiamo passato in tribuna causa inagibilità del prato. Spero che i tifosi si appassionino ancora di più alla nostra squadra, che nasce con i Rhinos, e che ci supportino con il loro calore e i loro applausi.

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