Intervista: John Stocco

Il nuovo QB John StoccoI Quarterback sono spesso atleti che con le loro mosse, i loro gesti, il loro coraggio accendono la passione non solo per il football ma anche per lo sport in genere. Proprio per questi “attributi” John Stocco, la nuova stella degli Epipoli Rhinos, sembra già trovarsi a proprio agio nella sua nuova avventura italiana, esperienza in cui ha iniziato a conoscere ogni piccola sfumatura, ad iniziare dall’ambiente, passando dal cibo ed arrivando alla squadra con cui si augura di fare bene.

Che cosa significa giocare a football in un paese (gli Stati Uniti) dove è quasi visto come una vera e propria religione?
Per me questo sport è semplicemente fantastico. Quando giochi davanti a 80.000 persone provi delle sensazioni uniche, ci si rende conto che è lo sport più importante e popolare di tutti gli Stati Uniti. Per me giocare a football è una grande emozione che si rinnova partita dopo partita.

Hai avuto la possibilità di stare a contatto con due grandi organizzazioni della NFL (Green Bay Packers e New York Giants). Quali sono le differenze maggiori che ha notato fra i due ambienti?
E’ stata una bellissima esperienza in entrambi i casi. Non c’è molta differenza tra le due organizzazioni, entrambe sono estremamente professionali. Anche se alla fine non è andata come speravo è stata una cosa che ricorderò per sempre.

Quali sono le tue origini italiane?
Mio nonno è di origine veneta, nato a Castelfranco Veneto in provincia di Treviso e poi si è trasferito negli Stati Uniti come accadeva a tanta gente in passato.

Come mai hai accettato di venire a giocare in Italia?
Premetto che non conoscevo nulla del vostro football. L’allenatore degli Epipoli Rhinos ha avuto un primo contatto con mio padre che poi mi ha caldamente consigliato di accettare la proposta dei Rhinos.

Magari ti ha aiutato anche il libro di John Grisham che parla di un giocatore americano inserito nella realtà italiana di Parma? Cosa ne pensi?
Ma certamente il libro è un ottimo spot per il football italiano anche se come tutti i libri del genere parte da spunti veritieri inserendo anche un po’ di storia romanzata che non guasta mai in casi del genere.

Ormai sei in Italia da qualche giorno…La cosa che ti ha colpito di più?
Il vostro cibo è sicuramente ottimo. Ogni cosa che ho mangiato è molto squisita

Quali sono i tuoi obbiettivi per questa stagione?
Portare il più avanti possibile gli Epipoli Rhinos in campionato contribuendo al successo della squadra oltre a mettere in mostra le mie qualità.

E la squadra come ti sembra?
Innanzitutto sono stato accolto con molto entusiasmo e alla fine questo è un lato molto importante di questa esperienza. Poi tutti i ragazzi s’impegnano al massimo possibile. Credo quindi che ci siano gli ingredienti per una buona stagione. Sul football italiano non posso farmi ancora una idea sul livello delle altre squadre. Ho solo visto la cassetta della finale dello scorso anno tra Bergamo e Parma.

Chi è il tuo QB preferito?
Non ho dubbi a riguardo: Tom Brady dei New England Patriots. Come “legge” lui il gioco non ha rivali…

Hai frequentato la University of Wisconsin-Madison con ottimi risultati. Il Wisconsin è anche lo stato dei Green Bay Packers. Come si vive in uno stato dove c’è una squadra storicamente così importante nella storia del football americano?
Ho giocato nei Badgers per tanti anni ed ho potuto constatare quanto i tifosi amano questo sport alla follia. Sono persone attaccate in modo viscerale al football sia che si tratta di NCAA che di NFL.

John, dalla tua storia ci pare di capire che sei portato per molti sport?
Ma posso dire con orgoglio che sono stato scelto dalla squadra professionistica dei Minnesota Twins della Major League Baseball ma non ho mai dato seguito alla carriera di pitcher (lanciatore ndr). Inoltre ho giocato anche ad hockey su ghiaccio quando ho frequentato il college.

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