Giants Rhinos 2015

Rhinos-Giants: Match Preview e dichiarazioni prepartita

Archiviata la convincente vittoria allo stadio Primo Nebiolo di Torino, che a quattro giornate dalla fine della regular season ha proiettato i Rhinos in zona playoff (anche se manca ancora la certezza matematica e tutto può succedere), la squadra milanese (3-3) lotta per affinare ulteriormente i propri automatismi, migliorare quanto più possibile il proprio record e magari ottenere qualcosa di più del quarto posto nel girone. Nel loro cammino la prima squadra che incontreranno saranno gli altoatesini Giants, che in questo momento occupano il primo posto del girone (a parimerito con i Seamen), con un record di 5-1. L’appuntamento è allo Stadio Vigorelli, Sabato 2 Maggio alle ore 18.

Nel ventesimo scontro tra le due squadre (il record storico parla di 7 vittorie a favore dei Rhinos contro le 12 dei bolzanini) il team allenato da coach Trabattoni cercherà di tornare sopra quota .500 sfruttando un Pryor molto in forma, che si sta affermando sempre più come uno dei migliori giocatori della lega. Dopo la sua seconda prestazione da 5 TD del campionato (la prima fu, sempre in trasferta, nella vittoria contro Bergamo), il QB americano cercherà di arginare la difesa bolzanina (quinta nella lega come scoring defense) utilizzando la sua abilità in corsa ma anche un gioco aereo sempre più collaudato, grazie ad un’ottima intesa con la “triple threat” dei ricevitori nerorarancio: Arioli, Bonanno e Gavazzi.

Anche all’andata, invero, l’attacco Rhinos non aveva fatto male, mettendo a tabellone 27 punti, ma la squadra aveva pagato un inizio di partita non esaltante (safety concessa in situazione di punt nel primo drive, seguita da due big play di Paul Morant) e si era trovata nel baratro del 16-0 a pochi minuti dalla fine del primo tempo. Chiavi della partita, presumibilmente, saranno dimostrare concentrazione fin dal primo minuto del match, senza concedersi a pericolosi momenti di amnesia, e cercare di fermare il fortissimo americano di Bolzano (che produce ottime statistiche sia come RB che come safety, essendo terzo nella lega come numero di yard corse nonché 16esimo come numero di tackle e ottavo nella classifica degli intercetti).

Ma l’attenzione sarà ancora sugli special team: Morant ricopre per la squadra altoatesina anche il ruolo di punter, e da parte sua si sono visti negli scorsi match dei trick play: è possibile che i Giants cerchino di sfruttare i mismatch con gli ST Rhinos, in difficoltà nel girone d’andata, per portare a casa avanzamenti importanti.

Abbiamo raccolto, alla vigilia dello scontro, le dichiarazioni prepartita di coach Alessandro Trabattoni e del defensive coordinator Bebo Nori.

Alessandro Trabattoni, head coach: Nella vittoria di settimana scorsa contro Torino i ragazzi hanno giocato veramente bene. Sono molto soddisfatto della prestazione del primo tempo, un po’ meno dell’inizio del secondo tempo, perché ci siamo lasciati andare un po’ e questo non può succedere nelle partite che contano. Siamo riusciti a mettere in difficoltà i Giaguari: anche se sono un’ottima squadra, molto organizzata, abbiamo individuato e sfruttato i loro punti deboli, Parker Orms ha fatto un’ottima partita in difesa, TJ altrettanto in attacco, i ricevitori si sono comportati molto bene, e nel secondo tempo Garetto si è dimostrato un runningback di qualità e di peso. Spero che mantenga la forma perché può dare un grandissimo contributo alla squadra. 

Rispetto alla partita d’andata, dobbiamo entrare mentalmente in partita in maniera completamente diversa. Dobbiamo avere la stessa attitudine mentale che abbiamo avuto contro i Giaguari: attaccare sempre, non far respirare l’avversario, cercare di metterlo costantemente in difficoltà, per far si di avere un drive positivo e segnare immediatamente. Non possiamo permetterci errori degli special team, non possiamo permetterci penalità stupide, perché contro questa squadra gli errori si pagano pesantemente. Loro hanno degli ottimi giocatori, soprattutto in difesa. Morant è veramente molto forte: in attacco è dinamico e può crearci problemi perché usa la wildcat, in difesa è molto reattivo. Dobbiamo affrontare la partita con la massima serietà ma soprattutto con la massima organizzazione dal punto di vista offensivo. 

Molte squadre hanno fatto scouting per avere il miglior approccio possibile contro i Rhinos. Sono sicuro che Bolzano ha visto che siamo stati un po’ in difficoltà con gli special team, e probabilmente avrà in serbo qualche sorpresa per noi. Tuttavia il nostro coach degli ST, Marco Paganucci, si è preparato per situazioni del genere, e speriamo che si riescano ad eseguire le giocate nella maniera giusta. Loro sono già riusciti con trick play su punt a chiudere down importanti grazie alla velocità di Morant, che vedendo i difensori indietreggiare ha tenuto la palla per ottenere il primo down invece di calciare.

Una vittoria come quella di settimana scorsa contro i Giaguari conferma ai ragazzi di essere una buona squadra, che può competere con chiunque. Quando perdi come hai perso all’andata contro Bolzano a causa di errori, quando perdi contro i Panthers di un solo punto quando avresti potuto vincere, quando vinci contro i Giaguari con quel margine di vantaggio acquisisci la consapevolezza di esserci come squadra. Adesso i ragazzi devono convincersi di poter entrare in campo e dare il 110% fin dal primo minuto.

Bebo Nori, defensive coordinator: All’andata siamo riusciti a contenere il gioco aereo, ma abbiamo fatto un po’ più di fatica contro le corse di Morant. In difesa bisogna essere preparati come squadra: deve lavorare bene la linea, devono lavorare bene i linebacker, i defensive back in supporto. Dopo essere stati scottati all’andata, speriamo di essere più disciplinati questa volta. Con Parker Orms è stata solo questione di tempo prima di vederlo a davvero alti livelli: per i giocatori americani venire a giocare qui non è mai facile, un po’ perché il livello è diverso, un po’ perché devono capire i loro compagni di squadra, l’arbitraggio. C’è molta paura di commettere penalità che magari qui vengono chiamate ma negli Stati Uniti no. Credo che adesso abbia capito come deve gestirsi lui in campo e come aiutare i compagni, e può fare solo molto bene.

 

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