E-Polis intervista il coach Zamichieli

Pubblichiamo l’articolo apparso su Epolis Milano di venerdì 27 giugno 2008: un’intervista a tutto campo al coach dei Rhinos Zamichieli. Quattro vittorie consecutive per far parlare anche di football americano e per gettare le basi di un futuro che si spera sia sempre più roseo. Questo è stato il bottino degli Epipoli Rhinos che hanno appena chiuso il campionato con un onorevole sesto posto, accendendo una piccola luce nella crisi dello sport minore milanese ridotto ai minimi termini se non sparito (Vipers e Sparkling) per la cronica mancanza di impianti e sostegno di imprenditori e istituzioni. Il più contento del traguardo raggiunto è coach Francesco Zamichieli: «una stagione ottima, non abbiamo mai sfigurato e nelle ultime due gare non abbiamo subito nemmeno un punto. Lasciando stare Bolzano che ha ventisette giocatori semiprofessionisti e le ha vinte tutte, siamo stati sempre in partita ricevendo molti complimenti. Poi senza fare polemiche il calendario di Parma e Bologna è stato più semplice perché hanno giocato solo una volta con Bolzano e Bergamo mentre noi due». A complicare il cammino dei meneghini ci si è messa pure la sfortuna con una lunga catena di infortuni: «È vero- continua Zamichieli – ci hanno tormentato. L’americano Silva e il quaterback Stocco hanno saltato molte partite, ma proprio per questo il nostro risultato assume ancora più valore. Abbiamo segnato parecchio e subito pochi punti, l’anno prossimo possiamo giocarcela con tutti». Già, l’anno venturo Milano sarà attesa al varco e Zamichieli non si spaventa: «La società è intenzionata a rinnovarmi il contratto e ci sto seriamente pensando, anche perché la disciplina sta vivendo una seconda giovinezza dopo il boom degli anni 80’. Al Vigorelli abbiamo avuto spesso più di mille persone e di solito non lascio i progetti a metà. La speranza è trattenere Silva, un multiruolo eccellente, Di Grande e trovare qualche talento “scartato” dalla Nfl o dalle leghe minori, un quarterback e un difensore di livello per far crescere i giovani».

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