Rhinos Milano – Dolphins Ancona 62-49

Che la partita sarebbe stata dominata dagli attacchi, magari alla vigilia lo si poteva prevedere, ma prevedere che il match di domenica tra Sampla Belting Rhinos Milano e Dolphins Ancona sarebbe andato vicino ad essere una partita da record storico del football era oggettivamente abbastanza difficile. Non è mai successo nella storia di questo sport che in una partita ogni singolo drive terminasse in un touchdown, ma questo è esattamente ciò che è successo per poco più di tre quarti del confronto che ha visto alla fine spuntare come vincitori i neroarancio (7-3 adesso il loro record) ai danni degli anconetani (6-4), che comunque non hanno assolutamente demeritato.

Quando il QB di Ancona Rocky Pentello, che già ha lanciato sei TD Pass, sul quarto down nella red zone avversaria, lancia un passaggio verso la end zone che cade a terra senza essere toccato da nessuno, terminando il primo “non-scoring” drive della partita con un cambio di possesso, mancano 11 minuti e 4 secondi alla fine della partita, e il punteggio è di 56-49 per i Rhinos. Il primo punt, invece, sempre dei Dolphins, arriva a 4 minuti e 54 dal fischio finale. Solo questi dati possono dare un’idea di come si sia svolta la partita, che in verità non era iniziata bene per la compagine meneghina, con il primo turnover della partita (primo di due totali tra le due squadre, entrambi su azioni di kick return) che arriva già nella prima azione della partita: il ritornatore viene placcato e perde il pallone, prontamente recuperato da Ancona, che parte subito da una buona posizione sulle 44 yard avversarie. Da questo momento inizia la giostra delle segnature, che si protrarrà per gran parte del match. La prima è una corsa di Pagliaro per i Dolphins (non trasformata), alla quale replica un big play di Taylor Harris che corre per 51 yard fino in end zone (l’extra point in questo caso è buono, primo dei tanti calci che Matteo Piccoli trasformerà, sbagliandone solo uno nel quarto periodo). Poi un passaggio per Marchini che rompe un placcaggio e va a segnare e una td run di 4 yard di Schulters, che fissano il punteggio sul 13-13. Finisce il primo quarto su questo punteggio, e già si intravede uno dei leitmotiv della partita: le corse di Jamal Schulters, vera spina nel fianco, insieme a Mattia Binda (nominato MVP del match dalle vecchie glorie degli “Old Rhinos”) della difesa marchigiana.

Il secondo quarto continua seguendo lo stesso spartito: si alternano i touchdown (nell’ordine TD Pass di Pentello per Rosnick, TD run di Binda, altro TD Pass Dolphins ricevuto da Rosnick, TD Run di Schulters – forse la giocata più bella della partita, con Harris che, sotto pressione, mentre viene colpito dagli avversari, riesce a sfornare un perfetto pitch per il numero tre, che rompe più placcaggi e va a segnare – e TD pass ricevuto da Limitone). In questi dodici minuti di gioco la difesa dei Rhinos inizia a calibrare le proprie armi e a mettere in discreta difficoltà con i blitz il quarterback avversario, tuttavia Pentello riesce sempre a cavarsela, anche in situazioni di quarto down, grazie a passaggi perfetti e alla grande atleticità dei suoi ricevitori. Arriva l’ultimo minuto del primo tempo, e i Rhinos, prevedendo che la partita avrebbe continuato a viaggiare su questo binario, si trovano nella necessità assoluta di segnare un TD: sotto di 6 punti per 28-34 bisogna arrivare alla segnatura perchè i Dolphins riceveranno il calcio d’inizio della seconda frazione, con la possibilità di allargare il divario tra le due compagini a due TD. A due secondi dall’half-time ci pensa Harris a togliere le castagne dal fuoco a Milano, sfoderando dalle 29 yard di Ancona, nonostante la pressione, un perfetto passaggio per Giacomo Bonanno, che supera la linea di meta nella parte destra della end zone. Il punteggio dopo 24 minuti è di 35-34 per i neroarancio, vantaggio milanese ottenuto semplicemente per il fatto di aver convertito più punti extra dopo i touchdown.

A metà del terzo quarto, dopo due altri TD (passaggio di Pentello per Marchini e corsa di Schulters di 7 yds), arriva una giocata su un kickoff che, nell’ottica della partita pazzesca che si è venuta a creare, assume un’importanza decisamente alta. Carlo Raco, infatti, toglie la palla dalle mani del ritornatore Rosnick, provocando fumble e recupero Rhinos. Sicuramente qualcuno avrà pensato “Ora, se il numero dei possessi finale sarà dispari, i Rhinos vinceranno”: anche questa è una misura di quanto questo match fosse fuori dagli schemi classici del football. Continuano quindi gli attacchi a dominare incontrastati e alternare “score” dopo “score”. Unica eccezione un onside kick dei Rhinos, recuperato da Marco Di Paolo, però annullato per interferenza del kicking team: niente di fatto dunque, e i Dolphins, che dopo una corsa di Michele Piazza erano sotto di 8, possono arrivare al pareggio con il Td Pass per Rosnick (anche qui nonostante il blitz della pass rush milanese) e la conversione da due punti (passaggio di Pentello per Marchini). Un altro passaggio da touchdown di Taylor Harris (il secondo della sua partita, a fronte di 7 mete sulla corsa) per Lane Olson, e dopo la trasformazione i neroarancio si portano alla fine del terzo quarto avanti 56-49.

Si arriva, quindi, alla situazione descritta all’inizio dell’articolo, con i Rhinos che riconquistano la palla sulle proprie 6 yard. Essi mettono insieme un drive esemplare, aprendo la difesa marchigiana con una giusta combinazione di passaggi e corse, e lo chiudono con un’altra corsa da touchdown di Jamal Schulters. Dopo la trasformazione bloccata, sono 13 i punti che separano le due squadre, e si arriva a quello che è il risultato finale: 62 punti per i Rhinos, 49 per i Dolphins. Negli otto minuti e poco più rimanenti, infatti, la difesa neroarancio porta il proprio gioco ad un livello superiore, lasciando l’attacco guidato da Pentello a zero punti in tutto l’ultimo periodo. Paradossalmente, si può dire che, in una partita così dominata dagli attacchi, sia stata la difesa, giocando bene al momento giusto, a vincere la partita per i Rhinos: è anche questa la bellezza del football.

Alla fine della partita arriva l’attesissimo momento della premiazione da parte delle vecchie glorie Rhinos: il “1° Rhinos Alumni Day Awards. In una alternanza di emozioni (ieri al Vigorelli nonostante il traffico c’erano tutti quei nomi che hanno fatto grande questo sport nei primi anni ’80) sono stati premiati Luca Bellora come giocatore anagraficamente più “grande”, Andrea Basso come giocatore più giovane (prodotto del vivaio giovanile), Federico Pasquini come miglior giocatore difensivo, Mattia Binda (anche lui molto giovane) come miglior giocatore offensivo ed infine Andrea Scola come miglior giocatore della partita per i Rhinos.

Dopo questa vittoria, i Rhinos sono quarti nel seeding della postseason, possedendo lo stesso record dei Bolzano Giants ma avendo il vantaggio dello scontro diretto. Nella prossima giornata i ragazzi di coach D’Ambrosio sono impegnati a Catania contro gli Elephants che hanno già guadagnato il bye week al primo turno dei playoff, mentre i Giants sono in casa contro i Daemons Cernusco sul Naviglio. Se i Rhinos dovessero vincere (o i Giants perdere) la prima partita della postseason neroarancio sarebbe al Vigorelli. Stay tuned, quindi, il bello del campionato è appena iniziato, si prevedono emozioni fortissime!

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